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Il Training Cognitivo

Il Training Cognitivo

Il training cognitivo (Cognitive Training CT) è un tipo di pratica che prevede un’esercitazione costante su una o più funzioni cognitive. È una delle pratiche più diffuse nei casi in cui è presente un deficit cognitivo, inclusa la demenza.

L’intervento può essere individuale, di gruppo, oppure supportato da un caregiver, in ogni caso è presente un terapista che guida la sessione di training.

Le sessioni possono essere fruite via computer [1], oppure usando esercizi con carta e matita [2]. In sintesi gli interventi sono organizzati in livelli di difficoltà del compito. in questo modo ogni partecipante può individuare il proprio livello di partenza. Altre varianti di CT combinano invece gli esercizi per le funzioni cognitive alla pratica delle Attività di vita quotidiane (ADLs).

Il training cognitivo si applica a pazienti affetti da demenza di tipo lieve che hanno sufficienti risorse cognitive per:

  1. seguire prove create ad hoc per esercitare specifiche funzioni cognitive

  2. per lavorare su le risorse cognitive intatte con lo scopo di supportare meglio le funzioni cognitive più colpite.

L’assunto di base della CT è che la pratica continua di una abilità cognitiva ha la potenzialità di migliorare (oppure di preservare) la performance di un determinato dominio cognitivo.

Trattando pazienti con deterioramento lieve la CT si avvale spesso di software per pc con programmi specifici di training per abilità cognitive specifiche come attenzione divisa, memoria spaziale, discriminazione di oggetti o comprensione verbale.

Un software molto diffuso e testato è il Neuropsychological Training (NPT) modificato per trattare solo le aree cognitive preservate o solo leggermente compromesse.

Com’è organizzato il Training Cognitivo?

Il training solitamente è fatto da sessioni di 30/45 minuti da svolgere 4 volte a settimana per 3 settimane le abilità trattate sono

  1. Attenzione divisa;

  2. Identificazione di oggetti;

  3. Memoria sequenziale;

  4. Working memory;

  5. Discriminazione visiva di volti;

  6. Discriminazione fonologica e comprensione verbale.

In due distinti studi sia Cipriani, Bianchetti [3] che Talassi, Guerreschi [4] osservano miglioramenti nelle performance cognitive rispetto ai gruppi di controllo e punteggi migliori anche nelle scale comportamentali.

Secondo Clare, Wilson [5] l’obiettivo primario di questa tecnica è la riduzione dei deficit cognitivi o quanto meno rallentarne la degenerazione.

L’ultima revisione della Cochrane [6] pone a confronto 11 diversi studi randomizzati controllati e ne risulta che non vi sono differenze significative tra i gruppi sottoposti al trattamento e i gruppi di controllo.

In conclusione ad oggi non esistono evidenze chiare dell’efficacia di questo trattamento nelle demenze conclamate. Ma Il training cognitivo resta una tecnica ottima nei casi di demenza lieve o non ancora conclamata, oppure può essere un ottimo strumento di tipo preventivo perché permette di esercitare le diverse funzioni cognitive quando sono ancora conservate.

Riferimenti

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